domenica 10 agosto 2008

Io sono per l’assurdo

Rincontriamo Cédric Quissola, proveniente dal Marais, il vincitore del concorso per nuovi talenti «Young Illustrator Award» a Parigi nel 2007, dopo un anno movimentato.




Che risonanza ha avuto l’Illustrative per te personalmente? Hai trovato delle cose positive?

Per prima cosa dopo l’Illustrative sono tornato a casa con la metrò, ero stanco morto. Il successo all’Illustrative di Parigi ha confermato le miei intezioni di lavorare come autore illustrativo. Ho conosciuto anche varie agenzie per illustratori, e da allora i miei lavori vengono rappresentati da talkiewalkie.tw grazie a chi ho potuto lavorare per i mass-media. La rivista francese di grafica ed design ETAPES presenta le miei illustrazioni ad agosto su quatro pagine.

I tuoi lavori mostrano scenari surrealisti colorati. C’è un soggetto che è sempre presente nei tuoi disegni ?

No, non ci sono ripetizioni nei soggetti che abordo. Si tratta piuttosto della procedura di creazione delle immagini che è simile; naturalmente mi interessano alcuni soggetti come il corpo umano, ma non si tratta di un soggetto uniforme, ma più di pezzi di costruzione formali.
Il mio lavoro è diviso in varie fasi. Direi, che utilizzo una procedura abbastanza scientifica. L’immaginazzione di un’altra realtà e l’idea che esista un’alternativa alla vita di tutti i giorni mi affascina. Il lavoro di David Lynch m’ispira. Con i suoi film riesce a catturare i spettatori utilizzando una sottile dosi di delirio ed una fizione ben calcolata.

Ti ha influenzato il surrealismo?

I miei lavori non hanno la poesia dei sogni che si rova nel surrealismo. Sono sia nel loro contesto come nella loro forma più vicini alla nostra vita di tutti i giorni. L’aspetto della pittura ed i soggetti abordati sono fino in fondo contemporanei. Alcuni pezzi dei miei lavori sono interpretazioni di immagini che ho trovato su Internet, altri sono montaggi di schizzi e foto personali. Già dall’inizio di un progetto le parole hanno una grande importanza, io scrivo molto e redigo il concetto alla base del disegno. Si tratta particolarmente di un và e vieni tra l’idea disegnata e l’idea scritta. Alla fine le miei immagini possono essere guardate come anche lette, con o senza l’esistenza di una frase.








Ma l’idea assurda è importante per te, no?

Siamo abituati a vedere delle immagini a senso unico, immagini «predigerite». Io sono per l’assurdo ed i sensi multipli. Cerco di creare delle immagini che non sono complesse dal punto di vista formale (disegno un cane nella sua forma tradizionale), ma nel loro contenuto (come un cane da corsa con una casetta da lumache). Se dovrei dare un nome al moi lavoro, combinerei delle espressioni che normalmente non vanno insieme: astrazione figurativa.





Cosa stai facendo al momento ? Che progetti hai ?

Lavoro a vari progetti come una Corporate Identitiy per una marca di moda, delle illustrazioni per un grande produttore di aperitivi, come anche a un grande progetto propio nell’ambito dell’edizione.
Fin’ora non ho avuto nè il tempo nè il coraggio per bussare alla porta di un galerista, ma quest’idea mi traversa da alcuni mesi.

   

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